Replica a Braga

REPLICA AD ALESSANDRO BRAGA

A seguito dell’intervista pubblicata nel numero di marzo rilasciata al vostro giornale dal sig. Alessandro Braga, giudice dei Weimaraner durante l’Esposizione Internazionale di Milano del gennaio u.s., chiediamo gentilmente un diritto di replica per precisare quanto segue. 

Il Weimaraner, a differenza di quanto da lui dichiarato, non è un cane da caccia “virtuale” in quanto non viene allevato e selezionato unicamente per la bellezza e l’eleganza dei suoi movimenti, ma rappresenta, per il nostro Club e per alcuni selezionatori iscritti, un preciso e costante impegno al fine di un miglioramento morfologico e attitudinale al lavoro.

Cogliamo l’occasione per ricordare che il nostro è un ottimo ausiliare per ogni tipo di caccia, con caratteristiche precise e uno standard di lavoro stabilito dal Club tedesco al quale ci riferiamo per le prove di caccia che organizziamo almeno una volta l’anno in Italia.

E’ un cane dotato di un’ottima cerca e di una ferma decisa, oltre a un riporto e un recupero naturale derivante da un collegamento invidiabile al conduttore. E’ purtroppo vero che trova scarso impiego nell’attività venatoria, ma più per disinformazione e scarsa conoscenza nei suoi confronti che per demeriti tecnico/pratici.

Riguardo la presenza a Milano di soggetti “per lo più importati”, come erroneamente dichiarato dal sig. Braga, informiamo che su 25 cani esposti, ben 23 erano i nati in Italia da allevatori italiani. Riguardo invece la “scarsa qualità” dei Weimaraner presentati, il parere rimane assolutamente soggettivo e non ci trova certamente d’accordo.

Per ultimo, in rapporto all’aggressività dei maschi che mal si concilierebbe con il loro impiego di fermatori, come ancora dichiarato dal Braga, teniamo presente che questo tipo di aggressività è stata ed è ancora talvolta presente nei soggetti maschi di quasi tutte le razze da caccia di derivazione germanica (drahtar, kurzhaar, german hunting terriers ecc.). Tale aggressività veniva, fino a pochissimi anni fa, sottoposta in Germania ad apposito test denominato “Wesentest” nel quale si premiava il cane dotato di particolare carattere e grinta nel difendere la proprietà. In seguito al risultato del test, i cani dal carattere debole non venivano avviati alla selezione. Questa prova oggi è cambiata e l’indirizzo è attualmente verso il riconoscimento di soggetti caratterialmente “socievoli” anziché “aggressivi”.

Inoltre, il weimaraner non ha avuto “contatti” di sangue con altre razze più “calme” che ne hanno ammorbidito il carattere, come invece è capitato per altra razze da ferma. Difficile dire se questo sia un bene o un male, ma di una cosa siamo certi: i nostri cani hanno mantenuto inalterate nel tempo le loro caratteristiche fisiche e psichiche e crediamo sia arrogante oltre che pretestuoso cercare di modificarle al fine di migliorarne le prestazioni in gara.

Rimane, in ogni caso, ovvio e costante il nostro intento nel cercare di ottenere cani non solamente “bravi” ma soprattutto “belli ed eleganti”!

In fede

WEIMARANER CLUB ITALIA

Il presidente e il Comitato Direttivo

 


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