Regolamento prove
Regolamento PAR
La prova di Abilitazione alla Riproduzione (P.A.R.) è regolata dalle seguenti disposizioni:
a) Sono ammessi solo soggetti di razza Weimaraner, senza alcuna limitazione di età e/o di precedenti prove già superate;
b) Ogni soggetto, indipendentemente dal risultato precedentemente ottenuto, non potrà essere presentato più di tre volte alla P.A.R.;
c) Ogni conduttore non può presentare più di due soggetti per ogni P.A.R.;
d) La P.A.R. viene giudicata da un collegio di non più di tre giudici dei quali dovranno necessariamente far parte almeno un giudice ufficiale dell'E.N.C.I., abilitato per le prove di caccia pratica, ed almeno un giudice interno incaricato dal WCI.
Il WCI si occuperà della preparazione ed istruzione di tali giudici interni, scegliendoli tra gli allevatori o i soci affiliati del WCI stesso, secondo modalità che saranno definite, e provvederà a riportare i nominativi complessivamente prescelte nell'ambito di un elenco che sarà pubblicato annualmente sull'annuario del WCI
Art. 4 - Discipline e valutazioni della P.A.R.
La P.A.R. si incentrerà sulle seguenti discipline e sarà valutata in base ai seguenti parametri: punti indice moltiplicativo totale
Naso 0-12 x 3 = 0-36
Ferma 0-12 x 2 = 0-24
Cerca 0-10 x 2 = 0-20
Obbedienza e collegamento 0-10 x 1 = 0-10
Passione e piacere al lavoro 0-10 x 1 = 0-10
Conduzione 0-12 x 2 = 0-24
Riporti Penna (selvatico abbattuo) 0-12 x 2 = 0-24
Anatra (Acqua) 0-10 x 2 = 0-20
Penna (traccia) 0-10 x 2 = 0-20
Pelo (traccia) 0-10 x 2 = 0-20
Modo di Consegnare 0-10 x 1 = 0-10
PUNTEGGIO TOTALE: 0 - 218
Comportamento allo sparo sul terreno:
- Indifferenza
- Leggero timore
- Paura
- Forte paura
Comportamento allo sparo in acqua:
- Indifferenza
- Leggero timore
- Paura
- Forte paura
Art. 5 - Punteggi delle singole discipline.
Le singole discipline saranno giudicate in base ai singoli punteggi:
12 = Eccellente
11 - 10 - 9 = Molto buono
8 - 7 - 6 = Buono
5- 4 - 3 = Sufficiente
2 - 1 = Scarso
0 = Insufficiente
In relazione alle singole valutazioni, in particolare per quelle che possono essere riportate secondo quattro possibili punteggi (Eccellente, Molto Buono, Buono e Sufficiente), il giudizio dovrà tener conto delle maggiori o minori difficoltà incontrate dal cane, sia di tipo climatico-ambientale (assenza di vento, pioggia, caldo eccessivo, selvaggina difficile, terreni poco idonei, specchi d'acqua insufficienti, ecc.) sia per errori chiaramente imputabili al conduttore. In tali casi, il punteggio intermedio (rispettivamente 10, 7, 4) sarà assegnato al cane che effettuerà la prova in condizioni normali, o di normale rilievo. Le maggiori o minori difficoltà sopra indicate, così come una prestazione di maggiore o minore rilievo, incideranno pertanto nell'attribuzione di un punto in più, od in meno, con riferimento ai punteggi previsti da ogni singola valutazione. Il punteggio "12" può essere assegnato solo nel caso di perfezione assoluta in pieno stile di razza. Il punteggio finale da attribuirsi nelle singole discipline è calcolato in base alla media del voto assegnato dai singoli giudici, arrotondato per difetto o per eccesso a seconda che il risultato sia uguale e inferiore o superiore a 1/2 unità (es.: nel caso il risultato medio sia 8.33, il punteggio finale sarà 8; nel caso il risultato medio sia 8.50, il punteggio finale sarà 8; nel caso il risultato medio sia 8.66, il punteggio finale sarà 9).
Art. 6 - Requisiti e doti di ordine generale nella valutazione della P.A.R.
Nel giudicare un cane nella prova di Abilitazione alla Riproduzione, occorrerà tener conto, ed opportunamente distinguere, fra requisiti minimi per il superamento della prova, e doti di mera valutazione qualitativa. I requisiti minimi corrispondo essenzialmente a doti indispensabili per un cane da caccia, e sono tali da non ammettere alcuna possibilità alternativa: il cane "deve" cioè avere quelle doti, ovvero "deve" svolgere quel certo lavoro (es. cerca, ferma, ingresso in acqua per il riporto, riporto stesso). I requisiti minimi per il superamento del P.A.R. sono indicati nelle regole in ordine alle singole discipline e corrispondo ai casi nei quali si richiede una valutazione minima di "sufficiente". Sono invece doti meramente valutative quelle che dovranno essere prese in considerazione per il giudizio qualitativo del cane, e che consentiranno di guardarne il valore in base a criteri comunque superiori alla sufficienza. In questi casi occorrerà perciò tener conto di come il cane "'dovrebbe" svolgere l'esercizio secondo i requisiti ottimali dello standard di lavoro, e conseguentemente valutarne l'operato in termini più o meno buoni, più o meno eccellenti, ecc.
Art. 7 - Requisiti e doti di ordine particolare nella valutazione della P.A.R.
Nella valutazione delle singole discipline i giudici si atterranno alle indicazioni seguenti, tenendo conto del fatto che il giudizio di alcune discipline (es. "Obbedienza e collegamento", "Passione e piacere al lavoro"), dovrà essere frutto di un giudizio globale e coordinato dai dati espressi anche dalle altre voci. Il cane che si rifiuti di eseguire un esercizio obbligatorio riceverà il giudizio "insufficiente" (con punteggio" 0"), e non potrà superare la prova. Il cane che effettui tale esercizio in termini assolutamente inidonei per un corretto impiego venatorio riceverà un giudizio di "scarso" (con punteggio "1" o "2"), e non potrà superare la prova.
Art. 8 - Valutazione del "Naso".
La potenza olfattiva del cane deve essere giudicata con speciale attenzione ed accortezza. Essa si esprime dalla facilità d'incontro del soggetto, dalla distanza del selvatico fermato (in considerazione delle condizioni meteorologiche presenti), dalla percentuale di selvatici fermati o sfrullati, dalla capacità di mantenere il contatto col selvatico che si allontana di pedina, dalla percezione di pasture, passate di animali, ecc. Tutte le occasioni per valutare la potenza olfattiva devono perciò essere sfruttate. Il 12 deve essere assegnato solamente in casi eccezionali, quando tutto il collegio giudicante sia d'accordo. Il molto buono deve esprimere la valutazione ottimale e deve essere assegnato a quei soggetti che dimostrino naso, che fermino la quasi totalità dei selvatici incontrati, che sfruttino il vento buono, cercando prevalentemente a testa alta, che limitino gli accertamenti al terreno nei tempi giusti, riservando l'11 a quelli che si dimostrino migliori. Comunque anche il 9 determina la valutazione di soggetti di ottimo naso, ma che magari abbiano sfrullato qualche selvatico utile. Il buono si assegna a cani che commettano qualche errore di troppo, dimostrando di sfrullare selvatici a distanze utili di ferma, o che dettaglino troppo a lungo, dimostrando di possedere scarso discernimento e ridotta capacità di risolvere. Il sufficiente denota soggetti al limite dell'utilizzo, che, pur dimostrando doti di ferma, sfrullino ripetutamente il selvatico, seguendo l'emanazione dello stesso sempre a testa bassa, dimostrando spesso di perdere il filo dell'emanazione. Sono soggetti ancora utili per la caccia, ma il cui utilizzo in allevamento deve porre attenzione particolare. La valutazione di scarso o insufficiente, da riservare a soggetti particolarmente negativi, non permette il superamento della prova.
Art. 9 - Valutazione della "Ferma".
La ferma deve essere valutata più sotto il profilo funzionale che estetico. Il soggetto che abbia fermato ripetutamente, che in ogni occasione dimostri sensibilità di ferma, che "tenga" la ferma stessa, aspettando l'arrivo del conduttore, deve avere giudizio di molto buono. Se il cane ha fermato, non deve essere presa in considerazione la presenza o meno del selvatico (ferma a vuoto), che deve incidere solo sulla valutazione della voce "naso", nè tanto meno il tipo di selvatico eventualmente fermato dal cane. Il cane che ha fermato, anche a vuoto, ha certamente avuto una percezione errata del selvatico, ma sicuramente ha dimostrato di possedere doti di ferma. La diversa valutazione nell'ambito dell’eccellente e del molto buono (12-11-10-9), sta solamente nelle diverse note di stile di ferma, secondo lo standard ideale del Weimaraner(ideale: se "avverte" la presenza del selvatico, dopo una fase di rallentamento, La ferma deve essere decisa, netta, con collo allungato e testa alta e, a volte, leggermente al di sotto della linea dorsale. La coda è in movimento fino a bloccarsi (in alto o in orizzontale) una volta individuato il selvatico. Ad un incontro improvviso, blocca di scatto per rimanere con il corpo in posizione contorta e con la testa rivolta verso il selvatico).Il buono va riservato a quei soggetti che, pur fermando il selvatico, si dimostrino nervosi e tendano ad incalzare il selvatico mettendolo in ala prima che arrivi il conduttore, dimostrando in tal modo di possedere una ferma utile alla pratica venatoria a livello minimo. Il sufficiente va riservato a quei soggetti che, pur fermando il selvatico, lo incalzino e lo carichino dopo qualche istante, rendendo la ferma stessa inutile ai fini venatori. Questi soggetti devono essere eventualmente utilizzati in allevamento con molta attenzione. Scarso va assegnato a quei soggetti che puntino solamente il selvatico senza abbozzare ad una qualsiasi forma di ferma vera e propria e insufficiente a quelli che in presenza dell'animale, invece di rallentare, accelerino il passo, fino a caricare il selvatico mettendolo in volo, senza che abbiano nemmeno accennato a puntarlo. Il giudizio di scarso e insufficiente non permettono il superamento della prova.
Art. 10 - Valutazione della "Cerca".
L’eccellente và riservato a quei soggetti che dimostrino continuità di cerca, passione e galoppo, che sfruttino in modo ordinato tutto il terreno a disposizione, senza tuttavia uscire di mano, che limitino al minimo i controlli a terra e che lavorino prevalentemente a testa alta . Deve perciò essere una cerca vivace ed estremamente redditizia in funzione dell'utilizzazione venatoria. Il molto buono va riservato a quei soggetti che dimostrino continuità di cerca, che sfruttino tutto il terreno a disposizione, senza tuttavia uscire di mano, se non per brevissimi istanti. Il cane che, sfrenato, esce continuamente di mano, non può ottenere questa qualifica. Deve perciò essere una cerca estremamente redditizia in funzione dell'utilizzazione venatoria. Per l'assegnazione dei punteggi più alti, è la cerca ordinata, associata ad un percorso regolare. E' considerato un pregio, e quindi da premiare, il tentativo del cane di insistere nelle zone ove presumibilmente è più probabile il reperimento del selvatico ma anche in questo caso i controlli a terra devono essere limtati. Il buono va assegnato ai soggetti che abbiano una cerca con molte pause immotivate, che pur cercando anche al galoppo, si muovano per lprincipalmente al trotto. Cani che troppo spesso escano di mano devono ricevere questa qualifica così come quelli che dimostrino una cerca troppo ristretta o troppo disordinata o che esagerino con i controlli a terra. Il sufficiente va riservato a soggetti che cerchino quasi esclusivamente al trotto, che non prendano terreno, allontanandosi poco dal conduttore, che facciano troppi controlli a terra pur effettuando una cerca ancora utile ai fini venatori. Scarso deve essere assegnato a quei soggetti che dimostrino cerca inutile ai fini venatori e insufficiente a quelli che, una volta sganciati, anche dopo ripetuti incitamenti, non si muovano dai piedi del conduttore. Il giudizio di scarso e insufficiente non permettono il superamento della prova.
Art. 11 - Valutazione di "Obbedienza e collegamento" e “Conduzione”
L’eccellente si assegna ai soggetti che dimostrino ottimo dressaggio, percorsi ordinati, correttezza al frullo ed allo sparo, correttezza dei riporti, ubbidienti ai comandi, che si comportino correttamente al guinzaglio, che a fine turno si facciano legare senza problemi, che si dimostrino attenti ai segnali di fischietto, che svolgano la maggior parte degli esercizi senza troppi incitamenti da parte del conduttore ecc. Il molto buono si assegna ai soggetti che dimostrino ottimo dressaggio, anche nella correttezza dei riporti, ubbidienti ai comandi, che si comportino correttamente al guinzaglio, che a fine turno si facciano legare senza problemi, che si dimostrino attenti ai segnali di fischietto, ecc. Si tiene conto anche della capacità di mantenere il contatto col conduttore così come il comportamento del cane alla vista del selvatico (non si deve comunque pretendere che il cane sia fermo al frullo, semmai questo pregio incide nell'assegnazione dei punteggi più alti ed è condizione neessaria per l’eccellente) . Il buono e il sufficiente si assegnano ai soggetti che dimostrino le qualità sopradescritte ad un livello inferiore o ancora al limite, sempre in funzione dell'utilizzo venatorio. Scarso va assegnato al soggetto che dimostri assoluta indipendenza dal conduttore, che si comporti sul terreno come se quest'ultimo non fosse nemmeno presente. Tale qualifica può ancora permettere il superamento della prova, purché il giudizio della ferma sia il molto buono. Insufficiente si assegna al cane che, liberato, vada per conto suo, sordo ai richiami, allontanandosi o non reagisca agli incitamenti del conduttore e rendendosi in tal modo inutile ai fini venatori .Ovviamente tale valutazione non permette il superamento della prova.
Art. 12 - Valutazione di "Passione e piacere al lavoro".
E' una valutazione che scaturisce dalla osservazione di come il cane svolge tutte le discipline della prova che richiedano voglia di lavorare: cerca, obbedienza e collegamento e riporti. Il molto buono va assegnato ai soggetti che cerchino con passione ed avidità, che si assoggettino senza problemi ai comandi del conduttore anche gravosi, come il cercare in terreni difficili e ricchi di vegetazione, che si indirizzino al riporto con prontezza ed eseguano gli stessi con disinvoltura e soddisfazione, entrando in acqua per il riporto dell'anitra senza esitazioni al primo comando. Il buono si assegna ai soggetti che dimostrino meno impegno o che lo facciano perché continuamente sollecitati. Tale valutazione si assegna ai soggetti che dimostrino una qualche formadi ritrosia ai riporti o che entrino in acqua solo dopo ripetuti incitamenti. Il sufficiente, da assegnare a cani non particolarmente brillanti, che eseguono i comandi dopo insistenti incitamenti e senza entusiasmo, induce l'utilizzo del soggetto in allevamento con doverose riflessioni. Scarso e insufficiente, da assegnare a cani con passione inutile ai fini venatori, non permettono il superamento della prova.
Art. 13 - Valutazione del "Riporto".
Il giudizio in ordine al "riporto" si articola nelle 4 prove relative al riporto della piuma a selvatico abbattuto, dell'anitra dall'acqua profonda, al riporto della selvaggina di pelo ed al riporto della selvaggina di penna.
Art. 14 - Riporto della piuma a selvatico abbattuto
A conclusione dell’azione di caccia nella prova a slevatico abbattuto lo sparatore, un volta involatosi il selvatico lo abbatterà Il cane , dopo essere rimasto corretto allo sparo deve, a comando, partire e una volta trovato il selvatico, deve riportarlo sollecitamente al conduttore L’eccellente con 12 si assegna al soggetto che parte a comando e, una volta trovato il selvatico lo riporti speditamente al conduttore, senza mia lasciarlo e senza appoggiarlo a terra, sedendosi davanti al conduttore stesso e lasciandolo solo al comando. Il Molto Buono con 11 si assegna al soggetto che , corretto al frullo parte senza comando allo sparo e, una volta trovato il fagiano lo riporti speditamente al conduttore, senza mia lasciarlo e senza appoggiarlo a terra, sedendosi davanti al conduttore stesso e lasciandolo solo al comando, il punteggio calerà a 10 nel caso in cui il soggetto non si sieda davanti al conduttore ma lasci il selvatico al comando . Il 9 va dato al soggetto che ritorni una sola volta dal conduttore senza selvatico, ma che una volta rilanciato riporti nelle modalità sopradescritte o riporti nel modo sopradescritto, ma che nell'esecuzione delle sequenze non si sieda davanti al conduttore o che appoggi il selvatico a terra per un attimo per migliorare la presa (senza lasciarlo!!!) o che abbia una leggera esitazione nella prontezza del riporto, soprattutto durante il tragitto di ritorno al conduttore, o che esegua tutte le sequenze in modo corretto ma con ripetuti comandi (è ammesso solo incitare un paio di volte il soggetto al riporto e ordinare a voce il seduto una volta che il cane sia di fronte al conduttore). Se il soggetto ha commesso più di un paio degli errori che determinano l'assegnazione del 9, la valutazione viene abbassata al buono, con punti 8, così come se il cane viene rilanciato su più di una volta perché non ha trovato il selvatico. Il buono con punteggio di 7 o 6 si assegna se gli errori sopradescritti sono ripetuti per molte volte, soprattutto se il cane esita a raggiungere il conduttore o se una volta arrivato nelle vicinanze, inizia a divagare, compiendo magari alcuni giri attorno allo stesso, prima di sedersi o di consegnare oppure se il cane durante il riporto pur eseguendo correttamente tutte le sequenze, abbandona a terra solo per un attimo la presa del selvatico dopo l'abbocco, ma che, subito e volontariamente, lo riprenda e concluda correttamente il riporto. Il sufficiente si assegna al soggetto che, non trovando autonomamente il selvatico, costringa il conduttore a dirigerlo sullo stesso accompagnandolo per un lungo tratto o che dopo aver abbandonato il selvatico, lo recuperi, riportandolo solo dopo prolungati incitamenti. Se tutte le altre sequenze sono corrette, si assegna un 5, se ci sono piccoli errori, si assegna il 4, se tutte le sequenze sono scorrette, ma il cane riporta al conduttore il fagiano, il punteggio è 3. Scarso si assegna al cane che in ogni caso riporti il selvatico in modo che lo stesso possa essere recuperato dal conduttore, ma che non esegua un vero e proprio recupero, costringendo il conduttore a portare il cane nelle immediate vicinanze del selvatico. Insufficiente si assegna al cane che non riporti, che rifiuti anche l'abbocco o che cerchi di occultare il selvatico una volta trovatolo. L'insufficiente non permette il superamento della prova.
Art. 15 - Riporto dell'anitra.
Si libera l'anitra in acqua profonda, alla presenza e alla vista del cane, quindi si invita il conduttore a liberare il cane affinché questo riporti, quando l'anitra si sia portata ad una certa distanza dalla riva. Quando il cane inizia a nuotare dirigendosi verso l'anitra, si spara uccidendola, il cane deve prendere l'anitra e riportarla al conduttore. E' permesso, purché il conduttore sia d'accordo, in sostituzione di un'anitra viva, lanciare in acqua un'anitra uccisa da poco, eventualmente giò riportata da altri cani (purché si informi il conduttore anche di questo fatto), sempreché sia ancora in buono stato. In condizioni che non permettano l'uso del fucile è facoltò del collegio giudicante utilizzare la pistola a salve per la valutazione del comportamento del cane allo sparo. Il molto buono si assegna al soggetto che entri senza esitazioni in acqua, che abbocchi senza problemi e riporti immediatamente l'anitra al conduttore, senza mai lasciare la stessa. E' permesso un aggiustamento della presa all'atto dell'abbocco. Il 10 si assegna al soggetto che riporta da manuale: entrata in acqua senza esitazioni, indifferenza allo sparo, preciso abbocco, ritorno immediato a riva e al conduttore, posizione di seduto e rilascio del selvatico a comando, il tutto senza che il selvatico venga lasciato nemmeno per un attimo e senza che il cane si scrolli l'acqua di dosso, se non dopo aver consegnato. Il 9 va dato al soggetto che riporti nel modo sopradescritto, ma che nell'esecuzione delle sequenze non si sieda davanti al conduttore o si scrolli prima della consegna o che appoggi il selvatico a terra per un attimo per migliorare la presa (senza lasciarlo!!!) o che abbia una leggera esitazione nella prontezza del riporto, distraendosi durante il tragitto di andata al selvatico o di ritorno al conduttore, o che esegua tutte le sequenze in modo corretto ma con ripetuti comandi (è ammesso solo incitare una paio di volte il soggetto al riporto e ordinare a voce il seduto una volta che il cane sia di fronte al conduttore). Se il soggetto ha commesso più di un paio degli errori che determinano l'assegnazione del 9, la valutazione viene abbassata a 8. Il buono con punteggio di 7 o 6 si assegna se gli errori sopradescritti sono ripetuti per molte volte, soprattutto se il cane esita ad entrare in acqua o raggiungere il conduttore o se una volta arrivato nelle vicinanze, inizia a divagare, compiendo magari alcuni giri attorno allo stesso, prima di sedersi o di consegnare oppure se il cane durante il riporto, pur eseguendo correttamente tutte le sequenze, abbandona a terra solo per un attimo la presa del selvatico dopo l'abbocco, ma che subito e volontariamente lo riprende e conclude correttamente il riporto. Il sufficiente va assegnato al soggetto che entri in acqua solo dopo prolungati incitamenti e tentativi o abbandoni la presa del selvatico e ritorni a riprenderlo solo al comando del conduttore. Se tutte le altre sequenze sono corrette si assegna un 5, se ci sono piccoli errori, si assegna il 4, se tutte le sequenze sono scorrette, ma il cane riporta al conduttore l'anitra, il punteggio è 3. Scarso si assegna al cane che porti a riva il selvatico in modo che lo stesso possa essere recuperato dal conduttore, ma che non esegua un vero e proprio recupero. Insufficiente si assegna al cane che non entri in acqua o che non porti a riva l'anitra o che cerchi di occultarla. L'insufficiente non permette il superamento della prova.
Art. 16 - Riporto della selvaggina di penna.
Si sceglie un terreno aperto, in modo da poter vedere tutta l'azione del cane, possibilmente ricoperto da vegetazione bassa. Un giudice, o un addetto scelto dalla giuria, prende un fagiano (o un altro selvatico di penna) ucciso da poco e lo striscia per circa 50-60 metri sul terreno, percorrendo solo un angolo ottuso dopo circa 30-40 metri, senza che il cane veda la preparazione di tutte le operazioni, segnando con alcune penne l'inizio della pista. Alla fine di quest'ultima il tracciatore lascia il fagiano sul terreno senza nasconderlo e dopo aver percorso una ventina di metri, cerca di occultarsi nel modo migliore. Un altro giudice conduce poi il conduttore col cane all'inizio della traccia, invitandolo a comandare il riporto al cane stesso. Il conduttore non si deve muovere da tale punto; è permesso solamente indirizzare il cane sulla pista per una quindicina di metri. Il cane deve risalire la traccia e una volta trovato il selvatico, deve riportarlo sollecitamente al conduttore (tale esercizio, è bene chiarirlo, non serve a valutare la capacità del cane a seguire la pista, cosa intuitivamente abbastanza elementare per cani dotati di naso appena sufficiente, ma a vedere se il soggetto, una volta fuori dal controllo del conduttore, è in grado di recuperare e riportare autonomamente). Il molto buono con punteggio di 10 si assegna al soggetto che senza esitazioni percorra la pista e, una volta trovato il fagiano lo riporti speditamente al conduttore, senza mia lasciarlo e senza appoggiarlo a terra, sedendosi davanti al conduttore stesso e lasciandolo solo al comando. Il 9 va dato al soggetto che ritorni una sola volta dal conduttore senza selvatico, ma che una volta rilanciato riporti nelle modalità sopradescritte o riporti nel modo sopradescritto, ma che nell'esecuzione delle sequenze non si sieda davanti al conduttore o che appoggi il selvatico a terra per un attimo per migliorare la presa (senza lasciarlo!!!) o che abbia una leggera esitazione nella prontezza del riporto, soprattutto durante il tragitto di ritorno al conduttore, o che esegua tutte le sequenze in modo corretto ma con ripetuti comandi (è ammesso solo incitare un paio di volte il soggetto al riporto e ordinare a voce il seduto una volta che il cane sia di fronte al conduttore). Se il soggetto ha commesso più di un paio degli errori che determinano l'assegnazione del 9, la valutazione viene abbassata al buono, con punti 8, così come se il cane viene rilanciato sulla pista più di una volta perché non ha trovato il selvatico. Il buono con punteggio di 7 o 6 si assegna se gli errori sopradescritti sono ripetuti per molte volte, soprattutto se il cane esita a raggiungere il conduttore o se una volta arrivato nelle vicinanze, inizia a divagare, compiendo magari alcuni giri attorno allo stesso, prima di sedersi o di consegnare oppure se il cane durante il riporto pur eseguendo correttamente tutte le sequenze, abbandona a terra solo per un attimo la presa del selvatico dopo l'abbocco, ma che, subito e volontariamente, lo riprenda e concluda correttamente il riporto. Il sufficiente si assegna al soggetto che, non trovando autonomamente il selvatico, costringa il conduttore a dirigerlo sullo stesso accompagnandolo per un lungo tratto o che dopo aver abbandonato il selvatico, lo recuperi, riportandolo solo dopo prolungati incitamenti. Se tutte le altre sequenze sono corrette, si assegna un 5, se ci sono piccoli errori, si assegna il 4, se tutte le sequenze sono scorrette, ma il cane riporta al conduttore il fagiano, il punteggio è 3. Scarso si assegna al cane che in ogni caso riporti il selvatico in modo che lo stesso possa essere recuperato dal conduttore, ma che non esegua un vero e proprio recupero, costringendo il conduttore a portare il cane nelle immediate vicinanze del selvatico. Insufficiente si assegna al cane che non riporti, che rifiuti anche l'abbocco o che cerchi di occultare il selvatico una volta trovatolo. L'insufficiente non permette il superamento della prova.
Art. 17 - Riporto della selvaggina di pelo.
Valgono il regolamento e le considerazioni fatte per il riporto del fagiano dell'Art. 16, ma per il riporto si utilizza una lepre od un coniglio selvatico.
Art. 18 - Valutazione del "Comportamento allo sparo".
Si valuta sul terreno, durante la cerca, sparando due colpi di fucile o di pistola a salve quando il cane è a 30-50 mt. dal conduttore, all'ordine del giudice, a distanza di tempo di circa 30 secondi l'uno dall'altro e durante il riporto dell'anitra dall'acqua profonda. Se il cane durante la cerca sul terreno non si lascia distrarre dagli spari e continua a cercare, magari con maggiore ardore e/o durante l'avvicinamento all'anitra in acqua non interrompe l'azione, ma al contrario si eccita ancor maggiormente, si avrà l'indifferenza all sparo. Se il cane interrompe la cerca sul terreno e/o interrompe l'avvicinamento all'anitra in acqua, dimostrando disorientamento, ma riprende l'azione al comando del conduttore entro pochi secondi, si avrà il leggero timore allo sparo. Se il cane al colpo di fucile interrompe la cerca sul terreno, rifugiandosi dal conduttore e/o ritorna frastornato a riva nel riporto dell'anitra, ma entro due, tre minuti si riprende, si avrà paura allo sparo. Se ritorna dal conduttore terrorizzato o, peggio, se fugge, si avrò forte paura allo sparo. Negli ultimi due casi la prova non può essere superata.
Art. 19 - Controversie in ordine al rilascio del C.A.R. od al superamento della P.A.R.
Per qualunque contestazione in ordine al rilascio del C.A.R. od al superamento della P.A.R. deciderà insindacabilmente il Consiglio Direttivo del WCI. in carica al momento del giudizio. Ogni contestazione dovrà essere presentata personalmente dall'interessato, che provvederà ad inviare copia scritta al Presidente del WCI., a mezzo raccomandata A.R., entro il termine perentorio di un mese dalla data alla quale si riferiscono i fatti oggetto di contestazione. Il giudizio sulle contestazioni sarà posto all'ordine del giorno della prima riunione utile del Direttivo del WCI. La decisione verrà presa in base alla maggioranza dei Consiglieri presenti, ed il Presidente del WCI. provvederà a comunicare per iscritto all'interessato l'esito del giudizio.
Regolamento PAV
REGOLAMENTO PAV UFFICIALE ENCI
In attuazione di quanto previsto all’Art. 55 del Regolamento delle prove dei cani da ferma, si intende svolgere le prove di cui all’intestazione secondo le modalità qui di seguito descritte.
OBIETTIVO
1. Ampliare la base quantitativa di verifica dei soggetti appartenenti alle razze Continentali da ferma in possesso dei cacciatori italiani e allevatori, dei quali attualmente solo un porzione molto esigua partecipa alle prove ENCI.
2. Creare una documentazione ufficiale con finalità zootecniche su soggetti che attualmente sfuggono ad un controllo attendibile e che consenta di arricchire la riproduzione in virtù di una più ampia base genetica.
3. Incoraggiare un maggior numero di cacciatori e proprietari di Continentali ad avvicinarsi alle prove di lavoro controllate dalle Società specializzate e riconosciute dall’ENCI, anche attingendo da coloro che attualmente si dedicano alle “gare” indette da organizzazioni locali con finalità unicamente d’intrattenimento o agonistiche.
REGOLAMENTO
Art.1
a) Le PAV vengono organizzate su tutto il territorio nazionale per iniziativa della Associazioni di razza Continentali eventualmente in collaborazione con locali sezioni di Associazioni Venatorie e/o Gruppi Cinofili.
b) Le PAV sono autorizzate dall’ENCI che approva il presente regolamento.
c) Lo svolgimento delle PAV viene comunicato dalle Associazioni di razza all’Ufficio Prove ENCI con un anticipo di almeno 90 giorni.
d) Le PAV non danno luogo a classifica e l’elargizione di eventuali premi esula dalle finalità zootecniche della manifestazione al solo scopo di incentivare la partecipazione.
e) Le PAV sono giudicate da Esperti scelti fra quelli abilitati dall’ENCI per le prove di caccia ai quali le Associazioni di razza corrisponderanno il rimborso spese secondo le tariffe stabilite dall’ENCI.
f) La tassa d’iscrizione alle PAV viene definita all’atto della loro programmazione, maggiorata del 20% di IVA allorché i partecipanti non sono soci dell’ENCI o di un’Organizzazione Socio Collettivo ENCI. Nelle PAV per le quali le Associazione di razza offrono iscrizione gratuita, l’ENCI rinuncia parimenti alla riscossione della quota ad esso destinata.
Art. 2
a) La partecipazione è aperta in classe unica a tutti gli iscritti al Libro Genealogico, di almeno 9 mesi d’età. Scopo delle PAV è la valutazione delle qualità naturali, fra le quali la precocità è dote fondamentale; da cui l’incoraggiamento alla partecipazione anche di cani molto giovani, che non abbiano ottenuto qualifiche in prove di lavoro ENCI con in palio il CAC.
b) Le prove si svolgono su “tutta la selvaggina naturale” nel corso di tutto l’anno.
Le PAV possono essere organizzate anche su beccacce, su selvaggina da montagna e su beccaccini.
c) Le PAV potranno essere ospitate in zone di Ripopolamento – previa autorizzazione dei locali Enti responsabili – o in Aziende Faunistiche.
In questo secondo caso, durante il periodo di caccia, le PAV potranno svolgersi secondo la formula del “selvatico abbattuto”. Salvo imprevedibili casi eccezionali – e comunque a discrezione del giudice – lo stesso terreno non dovrà essere utilizzato per più turni ed è comunque vietata l’immissione di selvaggina durante lo svolgimento della prova.
d) Quando non è previsto l’abbattimento del selvatico, la PAV comprende sempre la verifica del “riporto a freddo” su selvaggina allo scopo fornita già morta agli organizzatori con destinazione alimentare, come da indicazione apposta dal fornitore sulla relativa bolla di consegna.
I TURNI
Art. 3
a) I cani concorrono a singolo.
b) I turni avranno la durata di 20 minuti. Dopo il completamento del primo turno di tutti i concorrenti, sarà facoltà del giudice far effettuare “turni di richiamo” a quei cani per i quali il primo turno non ha consentito un giudizio esauriente. La durata del richiamo è a discrezione del giudice.
Art. 4
a) La valutazione del cane è riferita alle sue qualità naturali e non tiene conto dei comportamenti indotti dal dressaggio. Pertanto la mancata correttezza al frullo e/o sparo non è motivo di penalizzazione. Il turno del cane che insegue la lepre o ungulati in genere, sottraendosi prolungatamente al controllo del conduttore, viene interrotto ed il cane viene successivamente rivisto in un turno di richiamo della durata decisa dal giudice.
b) Il turno potrà essere interrotto prima dello scadere dei 20 minuti per palese inidoneità del cane ovvero perché:
Ø il cane non ha cerca impegnata;
Ø la sua cerca è troppo ristretta in relazione alla natura del terreno in cui si svolge la verifica;
Ø il cane non dimostra il collegamento necessario per una proficua azione di caccia;
Ø il cane ha dimostrato disinteresse per la selvaggina;
Ø al contatto della selvaggina, il cane diventa incontrollabile.
Durante il turno il conduttore dovrà limitare l’uso di fischi o richiami; un insistente comportamento difforme determinerà l’interruzione del turno.
I GIUDIZI
Art 5
a) Il giudizio è riferito all’efficienza venatoria e tiene conto però anche della tipicità di razza, con particolare riferimento all’espressione di cerca e di ferma.
b) Il giudice compila l’allegata scheda apponendo una sintetica valutazione per ciascuna delle voci contemplate, così da consentire il consolidamento dei dati ai fini della identificazione dei pregi e difetti più frequenti nella razza, per quindi orientare di conseguenza il “piano di allevamento”.
c) La sintesi del giudizio viene espressa da un voto numerico sulla falsariga dei voti scolastici che va dal 4 al 5 per esprimere l’insufficienza e dal 6 all’8 per segnalare i vari gradi di idoneità (equivalenti di fatto al Buono, Molto Buono ed Eccellente) con la possibilità di modulare la votazione anche con frazioni di mezzo voto (ovvero il 6,5 ed il 7,5) che consente di recuperare una più articolata differenziazione del giudizio complessivo. L’adozione del voto numerico ha la finalità sia di differenziare inequivocabilmente l’esito di queste prove da quello delle prove ENCI valide per il Campionato, sia per facilitare la determinazione di quozienti medi relativi alla razza ed ai suoi riproduttori.
f) la scheda include una valutazione sintetica circa la tipicità morfologica del soggetto che si limita ad escludere dal giudizio funzionale i soggetti con difetti morfologici da squalifica.
IL RIPORTO
Art. 6
a) Il riporto è una qualità naturale delle razze Continentali e pertanto va sistematicamente verificato nelle PAV. Ciò avverrà sia nelle verifiche a “selvatico abbattuto” che nelle prove con “riporto a freddo”.
b) Il riporto dovrà esser spontaneo e gioioso. Sarà valido purché il cane, dopo aver abboccato la selvaggina, si diriga verso il suo conduttore col selvatico in bocca ed anche senza la consegna “alla mano”. Non sarà idoneo il riporto preceduto da strette che danneggiano palesemente la selvaggina abboccata o da vistosa asportazione di penne.
c) L’impegno nella ricerca del selvatico da riportare è considerato parte integrante delle qualità naturali del cane (come espressione del suo istinto predatorio); pertanto non sarà idoneo il cane che non si impegna nella ricerca dell’oggetto del riporto e/o non lo ritrova. A questo fine il conduttore lo potrà aiutare con la voce e coi gesti indicando la direzione in cui il cane deve rivolgere la ricerca del selvatico da riportare.
d) La verifica del “riporto a freddo” avverrà alla fine di tutti i turni, in una zona appartata e di vegetazione alta che impedisce la visone a terra del capo morto lanciato dall’incaricato. Il cane ed il suo conduttore saranno ad una distanza di circa una quindicina di metri da dove viene effettuato il lancio. Il cane sarà trattenuto al guinzaglio. Lo sparatore sparerà un colpo a salve con una pistola di calibro non inferiore al n° 9. Solo allora – su invito esplicito del giudice – il ch e verrà liberato e, se necessario, indirizzato verso il luogo di caduta del capo da riportare.
e) Il cane che dimostra paura dello sparo non sarà ritenuto idoneo. Nel caso di dubbio, il giudice farà ripetere la verifica dello sparo.
f) Su richiesta del conduttore – e per assimilazione con prove tipo S. Uberto – nelle PAV con selvatico abbattuto il conduttore provvede personalmente allo sparo, previa presentazione della documentazione attestante la validità in corso del porto d’armi e dell’assicurazione.
Art. 7
Le singole Associazioni specializzate potranno adottare delle specifiche norme attuative a parziale integrazione del presente regolamento, previa approvazione dell’ENCI.
Regolamento selezione delle squadre nazionali
REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DELLE SQUADRE NAZIONALI DEL WEIMARANER CLUB ITALIA - 27 OTTOBRE 2012
1. La composizione della squadra è decisa in piena autonomia dal selezionatore che viene nominato dal Consiglio Direttivo del Club. Il Consiglio Direttivo del Club avrà cura di scegliere “possibilmente” il selezionatore fra tecnici che non facciano parte dell’esecutivo del Club.
2. Il club annuncerà con almeno 30 giorni di anticipo le prove e/o le verifiche di selezione. L’annuncio sarà pubblicato sul sito WEB ufficiale del Club. Due prove di selezione dovranno essere, possibilmente, Speciali di razza. I cani che aspirano a fare parte della squadra dovranno partecipare ad almeno una di queste prove/verifiche. Una verifica finale potrà avvenire nel periodo immediatamente precedente la competizione in zone assimilabili per terreni e selvaggina a quelle in cui verrà impegnata la squadra. Il selezionatore potrà convocare soggetti la cui validità sia stata oggettivamente verificata anche in prove diverse da quelle indicate dal Club a condizione, però, di poter verificare il buono stato di forma del cane in una verifica finale immediatamente precedente la competizione.
3. Il cane selezionato verrà condotto nella competizione da colui che lo avrà presentato nelle prove/verifiche di selezione, salvo diversa ed esplicita autorizzazione del selezionatore. In assenza di autorizzazione del selezionatore il cane dovrà essere condotto da colui che lo ha presentato nelle prove/verifiche.
4. Il medesimo conduttore può presentare, come da regolamento ENCI, al massimo due cani. Il conduttore avrà però l’obbligo di segnalare preventivamente al selezionatore, per iscritto, l’impegno assunto per la conduzione di cani di altre squadre prima che il selezionatore abbia comunicato la “formazione ufficiale della squadra”. La mancata comunicazione preventiva scritta in tal senso comporterà l’automatica sostituzione del cane in squadra con quello previsto come riserva, condotto da altro conduttore.
5. Potranno essere selezionati solo cani esenti da displasia (A e B).
6. I cani selezionati dovranno essere per 2/3 di “ALLEVAMENTO ITALIANO” fatto salvo differenti disposizioni decise dal Consiglio Direttivo del Club, dovranno inoltre essere di proprietà di un socio del club, in regola con il versamento delle quote e non sotto provvedimenti disciplinari, da almeno 6 mesi (180 giorni) salvo diverse disposizioni del Consiglio Direttivo.
7. Si da espressa indicazione al selezionatore di porre la massima attenzione nella scelta di soggetti altamente rappresentativi della razza.
8. Copia del presente regolamento verrà portato a conoscenza dei partecipanti alle selezioni/verifiche di selezione.
9. Il presente regolamento sostituisce integralmente ogni limite, regola o regolamento precedentemente deliberato o tradizionalmente adottato.
Regolamento CAR
REGOLAMENTO Certificato di Abilitazione alla Riproduzione
Art. 1 - Istituzione e requisiti del "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (C.A.R.)
Il Weimaraner Club Italia provvederà al rilascio di un "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (di seguito indicato anche con la sigla di "C.A.R.") ai soggetti di razza Weimaraner regolarmente iscritti al LOI, o ad un altro albo genealogico straniero, purché riconosciuto dalla F.C.I., che risulteranno in possesso dei seguenti requisiti:
a) Attestazione di superamento della "Prova di Abilitazione alla Riproduzione" (di seguito indicata anche con la sigla "P.A.R.");
b) Attestato di esenzione da displasia dell'anca (A o B) e del gomito (0), rilasciato da centri di lettura ufficiale, sia italiani, sia stranieri;
c) Conseguimento di almeno due qualifiche di Eccellente ( “Ecc”) da due giudici diversi in un Raduno ufficiale del WCI o in una Esposizione Speciale Weimaraner
Art. 2 - Contenuto del "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (C.A.R.)
Nel Certificato di Abilitazione alla Riproduzione saranno riportati i seguenti dati:
a) Numero progressivo di archivio del C.A.R.;
b) Dati identificati del cane:
- Nome (con eventuale affisso)
- Data di nascita
- Numero di certificato LOI
- Microchip/Numero di tatuaggio
- Sesso
- Colore;
c) albero genealogico comprendente genitori e nonni, con specificato l'eventuale conseguimento da parte di questi del C.A.R., ed il relativo numero di archivio;
d) Elenco dei risultati che hanno legittimato il conseguimento del C.A.R.;
e) Elenco dei risultati ottenuti dal soggetto in altre prove sia italiane, che estere. Tale annotazione sarà effettuata solo su richiesta espressa dal proprietario del cane, anche in epoca successiva al rilascio del C.A.R., e comunque previa presentazione della documentazione attestante il risultato del quale si richiede l'annotazione.
Art. 3 -Richiesta del "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (C.A.R.)
La richiesta del Certificato di Abilitazione alla Riproduzione dovrà essere effettuata attraverso l'apposito modulo scaricabile dal sito del Club e dovrà essere inviata via mail, con allegati copia del libretto delle qualifiche, pedigree, certificato di esenzione da displasia e certificato di superamento della P.A.R. alla segreteria del Club.
Art. 4 Controversie in ordine al rilascio del C.A.R. od al superamento della P.A.R.
Per qualunque contestazione in ordine al rilascio del C.A.R. deciderà insindacabilmente il Consiglio Direttivo del WCI. in carica al momento del giudizio.
Ogni contestazione dovrà essere presentata personalmente dall'interessato, che provvederà ad inviare copia scritta al Presidente del WCI, a mezzo raccomandata A.R., entro il termine perentorio di un mese dalla data alla quale si riferiscono i fatti oggetto di contestazione.
Il giudizio sulle contestazioni sarà posto all'ordine del giorno della prima riunione utile del Direttivo del WCI.
La decisione verrà presa in base alla maggioranza dei Consiglieri presenti, ed il Presidente del WCI provvederà a comunicare per iscritto all'interessato l'esito del giudizio.